In origine, per ogni ente oggetto di trattazione, la documentazione era contenuta in un unico incartamento. In seguito, gli atti sono stati separati, producendo tre sottoserie archivistiche distinte. Il titolo della serie è ripreso letteralmente da quello riportato sulla coperta di un repertorio dei fascicoli intitolato «Corporazioni religiose per numero di posizione» e recante annotazioni datate fra il 1879 e il 1906. Fatta eccezione per gli Atti della presa di possesso, parte delle carte sono state versate all'Archivio centrale dello Stato nel 1997, mentre altra porzione è stata assorbita nei fascicoli correnti delle categorie 2A1 e 3A3, per la verifica della situazione giuridica delle chiese ex monastiche o ex conventuali, in ordine alla proprietà del Fondo edifici di culto, e per la ricognizione inventariale degli oggetti sacri e d'arte contenuti nelle chiese stesse.
La serie comprende gli atti relativi ai monasteri e ai conventi colpiti, o comunque coinvolti, dalle soppressioni iniziate nello Stato sabaudo con la legge 29 maggio 1855, n. 878. Sono presenti gli enti colpiti nelle Marche, nell'Umbria e nelle Province napoletane da norme analoghe a quella del 1855, nonché gli enti colpiti dal regio decreto luogotenenziale 7 luglio 1866, n. 3036 e quelli della provincia di Roma colpiti dalla legge 19 giugno 1873, n. 1402. Non sono presenti, invece, gli enti della città di Roma, colpiti dalla medesima norma del 1873, per i quali esiste apposita serie archivistica nel subfondo "Asse ecclesiastico di Roma".
I fascicoli nelle tre sottoserie sono ordinati per numero di posizione. Ogni ente conserva il medesimo numero per la propria documentazione in ciascuna delle tre sottoserie: «Atti della presa di possesso», Corrispondenza e Lavori. La sequenza dei numeri prosegue quella delle serie raggruppate nelle posizioni generali, e procede dal numero 101 al numero 5133.